Analisi delle valenze semiotiche e comunicative del logo

Dott. Pangallo Domenico

Il marchio, dal latino margo (traccio un confine, delimito), fornisce le coordinate di riferimento del comportamento organizzativo dell’azienda che esso rappresenta. E’ il biglietto da visita cognitivo che il cliente, interno, B2B, finale, percepisce.

Il marchio è composto da un logogramma (il nome dell’azienda) inserito all’interno di una grafica.

La dicitura buy.it, con un payoff che specifica il campo d’azione dell’azione (soluzioni informatiche per l’e-business) campeggia al centro del marchio in un vivace colore arancio, con il contrappunto del grigio antracite della grafica e della dicitura IT.

Ricordiamo che l’arancio è un colore con molta energia (nella scala cromatica ha la vibrazione che più si avvicina alle frequenze vibratorie delle spirali del DNA, e nella pratica yoga corrisponde al CHAKRA DEL SACRO, strettamente legato alla creatività) mentre il grigio è molto statico. Il tutto su uno sfondo bianco. Il bianco è un colore silenzioso, come il nero, ma a differenza di quest’ultimo trasmette una sensazione di pulizia e ordine.

Riassumendo: creatività e concretezza.

Il logogramma possiede svariate valenze semiotiche, vediamole:

  • La dicitura buy esprime sia l’attività dell’azienda (servizi di vendita via Internet) che il valore conativo di self promotion.
  • La dicitura .it è ancora più ricca di rimandi significanti: innanzi tutto come suffisso di un URL, IT sta per Information Technology, e letto assieme a BUY forma un imperativo di vendita (Buy it in inglese sta per “compralo!”).

La parte grafica è comunque la parte che presenta la simbologia più ricca, anche per l’interazione con il logogramma.

Graficamente riconosciamo quattro elementi:

  • La linea orizzontale.
  • Il punto.
  • Il cerchio.
  • La linea verticale.

Notiamo subito che la linea orizzontale e quella verticale hanno un punto ideale di intersezione che coincide con il punto di buy.it:

in questo modo si ottiene una divisione del campo in quattro quadranti. I quadranti hanno un significato ben preciso nel mondo della comunicazione. Definiscono il posizionamento cognitivo della marca rispetto all’orizzonte di mercato. Il modello di Vaughn suggerisce una ripartizione in quattro aree delle categorie merceologiche suddivise tra quelle più funzionali e quelle più espressive. Assegnando un colore ad ogni area, troveremo il blu a sud-ovest (tattiche pure razionali, basso coinvolgimento), il giallo a sud-est (tattiche pure emozionali, basso coinvolgimento), il bianco a nord-ovest (tattiche miste razionali, alto coinvolgimento), il rosso a nord-est (tattiche miste emotive, alto coinvolgimento).

Il punto significa, pittoricamente, il silenzio. E’ il momento di riflessione, il raccoglimento e la concentrazione. Non a caso si trova al centro del quadrante, formando un ipotetico mirino. Infatti, il focus dell’azienda è l’e-businness, un’attività di logica, pianificazione e programmazione.

Il cerchio, figura femminile per eccellenza, abbraccia letteralmente la dicitura IT, ponendola in assoluto risalto all’interno del quadrante di nord-est.

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